La Chiesa della Madonna della Cona (dove)
è posta nell’omonimo quartiere alla periferia ovest di
Teramo, lungo la S.S.80, tratto
abruzzese dell'importante antica Via
Cecilia che
permetteva il collegamento tra Roma ed
il Mare Adriatico attraverso il valico de Le
Capannelle.
Venne eretta come edicola attorno ad una
Icona quattrocentesca raffigurante una “Vergine con Bambino
e S.Bernardino” posta quasi a difesa dell’accesso alla
città, così come simmetricamente si poneva la Chiesa della
Madonna delle Grazie a oriente, in prossimità della “Porta
Reale”. Dopo essere stata per molto tempo utilizzata quale
dimora di eremiti, dopo il 1850 divenne una chiesetta
rurale, trasformata poi nell’edificio che oggi vediamo. Il
terremoto aquilano del 2009 l’ha purtroppo notevolmente
danneggiata nella struttura ed oggi, nonostante nel 2015
siano stati effettuati lavori di consolidamento e restauro,
è ancora inagibile. Le funzioni religiose per i fedeli della
popolosa Parrocchia vengono celebrate nella nuova chiesa,
quella della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo,
aperta al culto fin dal 7 dicembre 2007.
In
facciata, che presenta coronamento a timpano triangolare, si
apre un semplice portale ad architrave piano e, più in alto,
un rosone. Il portale è sormontato da una lunetta contenente
un mosaico dipinto composto da 48 mattonelle quadrate in
cotto smaltato raffigurante l’Annunciazione. Alla sua base è
l’epigrafe “Flecte genu Dominamque poli venerare viator et
dic ut dixit nuncius almus ave. Ann. MDCCCLXXXL” quale
invito al viandante ad inginocchiarsi e a porgere un saluto
alla Madonna. La data riportata del 1885 è quella
dell’apposizione del mosaico, acquistato anche grazie ad una
raccolta di fondi tra i fedeli pochi anni dopo l’ultimazione
della chiesa. Al lato destro della facciata si appoggia una
torre campanaria in laterizio a base quadrata recante delle
monofore sulle quattro facce della sommità e rastremata da
una guglia. L’interno, con copertura a due falde, è a navata
unica centrale su cui si aprono cappelle laterali; la navata
termina in un’abside semicircolare, che ha invece copertura
a raggiera.