Della Chiesa di Santo Spirito (dove), situata fuori delle
mura cittadine, si hanno notizie già dal 1277, ma le sue
origini si pensa che siano ben più antiche. Essa era sede
della trecentesca Confraternita dello Spirito Santo, che
gestiva anche uno dei più antichi ospedali di Teramo, che
occupava parte del complesso. Oggi la chiesa ci appare nelle
vesti della ricostruzione effettuata tra la fine del
Seicento e la prima metà del secolo successivo, in occasione
della quale venne data alla chiesa l'attuale impronta
decisamente barocca. I lavori vennero condotti inizialmente
dall'architetto Giuseppe Giosafatti (1643-1731) da Ascoli e
poi da suo figlio Lazzaro (1694-1781). E' completamente in
laterizio e sulla sua facciata coronata a timpano si aprono
un bel portale in travertino ed un finestrone centrale.
Incorniciate al di sopra del portale sono una Doppia Croce
costantiniana di Gerusalemme, simbolo della confraternita
aprutina e segno di privilegio pontificio, ed una colomba ad
ali spiegate, emblema dello Spirito Santo. Sul suo lato
destro, inglobato nelle mura della canonica, è uno slanciato
campanile a vela, anch'esso in laterizio. L'interno è a tre
navate, di cui quella centrale decisamente più grande delle
altre due. La chiesa è sormontata da una cupoletta ellittica
ed il suo interno è abbellito da stucchi, da dipinti
sei-settecenteschi e di altari. In particolare, l'altare
maggiore è sormontato da un Crocifisso ligneo trecentesco.
Sopra l’ingresso principale, in una cantoria lignea sorretta
da mensole e da bussola, con parapetto mistilineo, è un
organo a canne costruito nel 1864 dall’ascolano Vincenzo
Paci.
Gli ultimi lavori di restauro ed ammodernamento della chiesa
vennero effettuati tra il 1966 ed il 1969.
Foto e testi di Francesco Mosca
(Foto 2015)
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