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Caduti

del mare

 

 

Massimo Mosconi su

 

NOTIZIARIO

della Guardia Costiera

Anno VII n.1

febbraio 2005

 

 

 

 

 

 

Varie fasi del recupero

dell'Elsa Madre

(da www.guardiacostiera.it/)

 

 

IL RECUPERO DEL M/P ELSA MADRE

UNA COMPLESSA OPERAZIONE

 

Una complessa operazione di recupero nelle acque antistanti il litorale di Porto Sant’Elpidio (AP) ha visto impegnati i mezzi navali del 7° M.R.S.C. Ancona ed i reparti subacquei e mezzi aerei della guardia costiera, dei Vigili del Fuoco e della Guardia di Finanza.

Il coordinamento e l’impiego di risorse e personale dalle specificità così diverse e complementari, nonché l’intervento di una nave specializzata con personale altamente qualificato per lavori subacquei ad alta profondità, hanno reso possibile il recupero del relitto di una unità da pesca e del corpo senza vita di un marittimo di Civitanova.

Alle ore 23.35 del 14.09.04, alla sala operativa dell’ufficio circondariale marittimo di Civitanova Marche, perveniva una richiesta di soccorso lanciata dal motopesca denominato “Bella Rita”, di 64 tonnellate di stazza lorda, iscritto nei Registri Navi Minori e Galleggianti di Manfredonia, che circa una mezz’ora prima, a circa 13,5 miglia al largo del litorale di Porto Sant’Elpidio (AP), era entrato in collisione con il peschereccio di Civitanova Marche “Elsa Madre”, di 41,76 tonnellate, causandone l’immediato affondamento.

Tre dei quattro membri dell’equipaggio dell’Elsa Madre venivano tratti in salvo, nell’immediatezza, dal personale di bordo del “Bella Rita”, risultando invece disperso il quarto marittimo, un sessantaseienne di Civitanova Marche, armatore dell’unità da pesca. Iniziavano immediatamente le operazioni di ricerca del disperso con impiego delle motovedette CP 538, CP 843, CP 2045 e CP 839 (designata O.S.C.) del 7° M.R.S.C. Ancona che assumeva la direzione delle operazioni e procedeva a richiedere, per il giorno successivo, l’intervento dei mezzi del 3° Nucleo aereo guardia costiera di Pescara. Dato l’esito negativo delle ricerche compiute nella notte, alle prime luci dell’alba del 15.09.04 il velivolo ATR 42 “Manta” 10-02 si alzava in volo dall’aeroporto di Pescara ed iniziava la ricognizione aerea, mentre mezzi navali del 7° M.R.S.C. Ancona continuavano, alternandosi, nella ricerca di superficie che veniva effettuata per rotte parallele sotto la direzione della CP 272.

Nella stessa mattinata interveniva inoltre il personale del 1° Nucleo sub della guardia costiera di San Benedetto del Tronto che, mediante l’impiego del “Remote Operative Veicle” (R.O.V.) in dotazione, riusciva a rintracciare il presunto punto di affondamento dell’Elsa Madre grazie all’individuazione dei cavi della rete a strascico dell’unità in corrispondenza di un fondale di 64 metri; non era però possibile stabilire un contatto visivo con il relitto per la profondità, la corrente e soprattutto per la scarsa visibilità presente in zona che ostacolava l’operatività dello strumento impiegato.

Nel frattempo il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto disponeva il rafforzamento della ricerca aerea mediante il trasferimento in zona del velivolo P166-ORCA 8-07 del 2° Nucleo Aereo di Catania che rilevava il mezzo aereo ad ala rotante VOLPE 80 del Nucleo Elicotteri Guardia di Finanza di Pescara, nel contempo intervenuto. Le ricerche proseguivano per tutta la giornata del 15 settembre; il mattino del 16 riprendevano anche le ispezioni subacquee a cura del nucleo sub dei Vigili del Fuoco di Ancona, precedentemente sospese per il peggioramento della visibilità, che questa volta permettevano l’individuazione del relitto.

La profondità accertata non consentiva però l’immersione di operatori subacquei con attrezzature ad aria, eccedendo i limiti operativi sia del nucleo della guardia costiera che dei Vigili del Fuoco. Il gap operativo delineato rendeva pertanto necessario il ricorso a soluzioni diverse, occorrendo risorse ed attrezzature tecniche specializzate in grado di operare a quasi 70 metri di profondità. Tali risorse venivano individuate nel pontone “MICOPERI 30” della Micoperi S.r.l. di Ravenna che stava operando non lontano dalla zona del sinistro per conto dell’INAGIP (società partecipata dall’ENI per lo sfruttamento delle risorse di gas in territorio croato) che veniva dirottato sul luogo delle ricerche.

Il Micoperi 30, i due supply vessel ed il rimorchiatore in appoggio, giunti in zona, iniziavano la posa del campo boe per l’ormeggio ed il posizionamento operativo del pontone.

Terminate le operazioni preliminari, il giorno 18 settembre iniziava la fase ispettiva effettuata con veicolo filoguidato (R.O.V.) e successivamente mediante l’immersione di operatori subacquei.

Il Micoperi 30 è infatti unità dotata di camera iperbarica e “campana” che consente l’immersione “in saturazione” con l’utilizzo di miscele con elio. I sommozzatori, sempre alloggiati in camera iperbarica per l’occasione tarata ad otto atmosfere assolute, si sono alternati in squadre di due persone operando per otto ore consecutive sul relitto che raggiungevano mediante la citata “campana”, rientrando poi, alla fine di ogni turno, in camera iperbarica a bordo della nave.

L’alternarsi di tre squadre ha così consentito una attività in immersione continua nell’arco delle 24 ore. Gli spostamenti ed il lavoro in profondità venivano inoltre continuamente monitorati e seguiti dal personale specializzato della centrale operativa sita a bordo del Micoperi 30, in continuo contatto audio e visivo sia con l’operatore in azione che con quello che - all’interno della campana - rimaneva equipaggiato ed in assetto, pronto ad intervenire in caso di necessità per assistenza.

La prima immersione veniva finalizzata alla verifica delle condizioni e della posizione del relitto. Le operazioni erano rese difficoltose per la presenza negli ultimi 10/15 metri dal fondo di densa sospensione che riduceva notevolmente la visibilità. Il relitto dell’Elsa Madre si presentava con la chiglia poggiata sul fondo, in posizione pressoché dritta e la prua già visibilmente sprofondata nella melma. Alle ore 22.45 del giorno 18 settembre veniva avvistato, all’interno della cabina di comando del peschereccio, il corpo senza vita del marittimo disperso.

Effettuata una ricognizione completa dello scafo, veniva verificata la consistenza della falla apertasi sul fianco sinistro a poppavia a seguito della collisione con il motopesca “Bella Rita”. Lo squarcio si presentava molto ampio e profondo, aggravando le difficoltà tecniche del recupero per la probabile riduzione di resistenza longitudinale dello scafo. Gli operatori subacquei del Micoperi proseguivano pertanto sorbonando il fondale sotto la chiglia in modo da consentire il passaggio di una sonda attraverso lo strato melmoso con cime di nylon in grado di fungere da “messaggera” per le braghe di sollevamento da 200 tonnellate successivamente posizionate.

Iniziata la trazione con le attrezzature di recupero di bordo, alle ore 02.40 del 20 settembre il relitto affiorava in superficie. Veniva mantenuta una posizione di parziale immersione in modo da sfruttare la spinta idrodinamica e scongiurare il collasso strutturale dello scafo. Con la plancia e parte del ponte principale in superficie, con l’assistenza della motovedetta della guardia costiera CP 538, gli uomini della squadra dei Vigili del Fuoco di Civitanova Marche, che si trovavano già a bordo del Micoperi, procedevano quindi, considerate le condizioni di instabilità del relitto, al recupero della salma del marittimo dalla plancia che veniva successivamente tradotta - a cura della motovedetta CP 538 – in porto a Civitanova Marche.

Alle ore 09.00 del 20 settembre il relitto dell’Elsa Madre veniva infine abbandonato sul fondo per insorti problemi tecnici la cui soluzione si prospettava oltremodo onerosa e rischiosa.

Le operazioni di recupero si rivelavano preziose perché consentivano di osservare e rispettare aspetti umanitari facilmente intuibili e permettevano inoltre di raccogliere elementi utili ad assicurare fonti di prova importanti nell’ambito delle indagini successivamente svolte sotto la direzione dell’Autorità Giudiziaria competente.

 

 

 

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