INTERROGAZIONI A
RISPOSTA SCRITTA
SCIPIONI, BALLARIN, BENEDETTI GIANFILIPPO, BRINI, ESPOSTO E
PERANTUONO.
Ai Ministri della marina mercantile e dell'interno .
- Per sapere -
in relazione al naufragio del motopeschereccio Martinsicuro II,
iscritto al compartimento marittimo di Pescara, avvenuto al largo
delle coste della Sardegna presumibilmente il 27 maggio 1973 e nel
quale hanno perso la vita 5 pescatori -. le cause che hanno
provocato il naufragio, date le buone condizioni del mare; i motivi
per i quali, pur con l'asserito impiego da parte delle autorità
marittime d i mezzi e forze, non si sono ottenuti risultati positivi
nelle ricerche del motopeschereccio e dei naufraghi mentre alcuni
marinai che si trovavano nella zona solo per la loro attività
peschereccia hanno avvistato e recuperato dei relitti appartenenti
al Martinsicuro II.
Gli interroganti, di
fronte al vivissimo malcontento della popolazione di Martinsicuro
(Teramo) alla cui memoria è tuttora chiaramente presente la tragica
e triste vicenda del natante Rodi, in deriva per diversi giorni e
nel cui affondamento trovarono l a morte i 5 uomini dell'equipaggio
- cosa che poteva forse essere evitata se si fossero messi in atto
rapidi soccorsi -, nonché alla luce del giustificato allarme che
provoca tra i pescatori della fascia costiera adriatica il ripetersi
di tali gravissimi incidenti, molto spesso derivanti dal fatto che i
motopescherecci navigano in precarie condizioni di sicurezza degli
equipaggi, chiedono di conoscere: in quale data sono state
effettuate le ultime verifiche sul natante naufragato e se sullo
stesso erano stati riscontrati tutti i mezzi di salvataggio previsti
dalle leggi sulla sicurezza della navigazione; le ragioni per cui
non si è ancora proceduto al recupero delle vittime e quali azioni
sono in corso per l'immediato recupero delle stesse; le misure
sinora adottate e quelle che si intendono adottare per venire
incontro alle necessità delle famiglie così duramente colpite dal
tragico naufragio .
(4-05859)
RlSPOSTA. - In merito alla scomparsa del motopeschereccio
Martinsicuro II, avvenuta il giorno 27 maggio 1973 nelle acque
di Sant'Antioco (Cagliari), l'Amministrazione della Marina
Mercantile ha condotto intense ricerche e svolto accurate indagini,
sfruttando ogni possibile indizio, allo scopo di fare luce sulle
cause che possono aver provocato il sinistro.
Si riassumono, qui di seguito, gli avvenimenti connessi col tragico
evento.
Il giorno 31 maggio 1973 la capitaneria di porto di Cagliari è stata
informata, via radio, dal capitano del motopeschereccio
Martinsicuro III appartenente allo stesso armatore del
Martinsicuro II, che di questa ultima unità non si
avevano più notizie dal precedente giorno 27, nonostante l'accordo
di mantenere contatti radio e di rientrare a Sant'Antioco il giorno
29 per sbarcare il pescato.
Sono state disposte immediate ricerche nella zona dove il
Martinsicuro II, normalmente, espletava l'attività di pesca,
estendendole, man mano, sempre a più largo raggio, con impiego di
motovedette delle capitanerie di porto, di alcune unità della Marina
Militare e di tutte quelle da pesca presenti nella zona. Le ricerche
si sono protratte fino al 15 agosto 1973, con alcune interruzioni
dovute alle avverse condizioni meteomarine.
Nei giorni 31 maggio, 1° e 2 giugno 1973, anche alcuni velivoli del
soccorso aereo hanno perlustrato il mare nella fascia costiera
sud-occidentale della Sardegna, estendendo le ricerche fino al
limite delle acque territoriali della Tunisia. e dell'Algeria
Il personale dell'ufficio circondariale marittimo di Sant'Antioco,
nonché militari dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di
Finanza, hanno perlustrato minuziosamente le coste sud-occidentali
della Sardegna e maggiormente quella orientale della isola di
Sant'Antioco, provvedendo, tra l'altro, ad interrogare i pescatori
locali ed ogni altra persona che potesse essere presumibilmente
venuta a contatto del motopesca scomparso, al fine di reperire ogni
notizia utile alle ricerche in atto.
Si è provveduto inoltre:
a)
ad interessare le capitanerie di
porto della Liguria e della Sardegna, nonché le nostre autorità
consolari aventi giurisdizione sulla costa franco-spagnola compresa
fra Nizza e Barcellona, per la ricerca e la segnalazione di
eventuali navi, giunte in quei porti, che potessero essere state
coinvolte in un urto con il Martinsicuro II;
b)
ad interessare le nostre autorità
consolari in Algeria e Tunisia, al fine di accertare l'eventuale
cattura, da parte di quei governi, del motopesca scomparso;
c)
ad effettuare il dragaggio del fondo
marino, nella posizione dove erano stati ritrovati alcuni pezzi di
scafo riconosciuti appartenenti al Martinsicuro II,
impiegando 5 motopesca con personale specializzato nelle alte
profondità.
Al termine delle indagini, condotte con un massiccio impiego di
mezzi e personale, si sono potuti acquisire i seguenti elementi:
1) la deposizione di un pescatore circa l'avvistamento, sin dal 28
maggio 1973, di 20 cassette per la conservazione del pesce, nuove ed
in gruppo, galleggianti nei pressi della costa sud di Sant'Antioco;
2) il ritrovamento, a sud dell'isola di Sant'Antioco, di una tavola
di colore grigio che l'armatore del Martinsicuro II ha
dichiarato essere un pezzo di fasciame del suo peschereccio;
3) il ritrovamento di un cavo di nylon per ormeggio,
riconosciuto come appartenente alla dotazione del motopesca in
questione;
4) il ritrovamento, in data 16 giugno 1973, di alcuni scalmotti
riconosciuti appartenenti al motopesca scomparso;
5) il recupero in mare, nella zona nord-occidentale dell'isola di
Sant' Antioco, di una salma successivamente identificata in quella
del marittimo Ferretti Bruno, imbarcato sul Martinsicuro II
come motorista. Per quanto non sia ancora stato emesso il referto
ufficiale dell'autopsia ordinata dall’autorità giudiziaria, sembra
che tale salma presenti ustioni pronunciate.
Una obiettiva valutazione dei risultati conseguiti dalle ricerche
poste in atto dall’autorità marittima, non appena è giunta notizia
della preoccupante mancanza di notizie del motopesca Martinsicuro
II, permette di rilevare che:
a)
il ritardo con cui è stato dato
l'allarme, ben 4 giorni e più dalla presumibile ora di partenza del
motopesca scomparso dal porto di Sant'Antioco, ha influito
negativamente sull'esito delle ricerche. Nell'arco dei 4 giorni
trascorsi, il mare, il vento e le correnti, hanno agito
alternativamente in direzioni diverse sullo specchio acqueo
interessato alle ricerche ed hanno quindi sparpagliato nelle
direzioni più disparate gli eventuali relitti creatisi all'atto
della tragedia;
b)
l'assenza di ogni comunicazione, pur
disponendo il Martinsicuro II di due apparati radio,
l'avvistamento delle cassette di pesce in numero considerevole e
raggruppate, il recupero di alcuni pezzi di fasciame, lasciano
supporre che l'unità sia colata a picco con una rapidità tale da
impedire all'equipaggio di prendere imbarco sui mezzi di salvataggio
di cui era dotata;
c)
qualche modesto elemento potrà forse
trarsi dal referto della autopsia dell'unica salma recuperata e
riconosciuta come sicuramente appartenente all'equipaggio del
motopesca scomparso. Ove trovino, in tale referto, la presenza di
ustioni e le cause del decesso che sembra escludano l'asfissia per
annegamento, ciò potrebbe avvalorare l'ipotesi di uno scoppio
verificatosi a bordo come causa del rapido affondamento.
In relazione a quanto sopra, il fatto che siano stati i
pescatori locali ad avvistare per primi qualche relitto, è da
attribuirsi unicamente al caso.
A proposito del sinistro del peschereccio atlantico Rodi, di
cui è cenno nell'interrogazione, è da considerare che la nave si
capovolse mentre imperversava una burrasca; anche in occasione di
quel sinistro non è mai risultato che sia stato lanciato alcun
segnale di soccorso e quando, a capovolgimento avvenuto, se ne ebbe
notizia, furono attuate tutte le operazioni di soccorso che l'evento
richiedeva.
Per quanto riguarda la rispondenza del motopeschereccio scomparso ai
requisiti di sicurezza, si comunica che esso era munito di
certificato di navigabilità in regolare corso di validità (scadenza
a tutto dicembre 1973) ed era in possesso delle seguenti dotazioni
di sicurezza: 2 zattere autogonfiabili di tipo approvato, 3
salvagenti anulari e 7 cinture di salvataggio. Si accenna che nel
corso di frequenti approdi nessun elemento di dubbio, che potesse
giustificare una verifica straordinaria, è emerso sull’efficienza
dei mezzi di salvataggio.
Al fine di individuare il punto nel quale potrebbe trovarsi il
relitto del motopeschereccio, sono state effettuate operazioni di
dragaggio del fondale a mezzo di unità da pesca, appositamente
noleggiate con spesa a carico del Ministero della Marina Mercantile.
Le operazioni, che sono state molto difficili a causa delle acque
profonde circa 100 metri e per la presenza di ostacoli di
varia natura, hanno dato esito negativo.
Si comunica, infine, che il Ministero non appena è venuto a
conoscenza del naufragio del motopesca Martinsicuro II ha
immediatamente provveduto ad erogare, in data 31 luglio 1973, la
somma di lire 200 mila pro capite alle vedove dei cinque
marittimi tragicamente scomparsi a titolo di sussidio straordinario,
di cui al capitolo 1110 dello stato di previsione della spesa di
questa Amministrazione per l'esercizio finanziario 1973.
Il Ministro della marina mercantile:
Coppo.
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