STUCCHI e SANTANDREA. Al Presidente del Consiglio dei ministri. Per
sapere - premesso che:
nella notte del 2 marzo 2000, di fronte a Pola, due miglia entro le
acque croate, è affondato il motopeschereccio Ringo II;
l’affondamento dello scafo, che attualmente si trova a 43 mt. di
profondità, dovuto ad una collisione con la petroliera maltese Ideal,
ha comportato la morte di 4 persone, 2 tunisini e due cittadini di
Lampedusa;
il
motopeschereccio era partito dal porto di Rimini il pomeriggio
precedente ed era di proprietà dei fratelli Calderoni, armatori
romagnoli; gli armatori, nonostante il mancato rientro, non hanno
avvisato la capitaneria di porto fino alle ore 0.30 del successivo
sabato;
i
corpi di 3 dei quattro marittimi sono stati recuperati nei giorni
successivi;
ancor oggi non è stato ritrovato il corpo del signor Maggiore
Francesco Mario, cittadino di Lampedusa. La marina militare in un
suo rapporto non esclude che il corpo del povero signore Maggiore
sia ancora all’interno dello scafo affondato;
il
recupero del natante, secondo un preventivo predisposto dalla
Società Marine Consulting s.r.l. di Ravenna, comporterebbe una spesa
di lire 400.000.000 di lire;
la
famiglia del signor Maggiore ha chiesto l’intervento di tutte le
autorità competenti, compresi i massimi livelli dello Stato, al fine
di far eseguire il recupero dello scafo e, ove individuato il corpo
del signor Maggiore, darne legittima sepoltura :
se
non ritenga doveroso, una volta ottenuta l’autorizzazione delle
autorità croate, disporre l’immediato recupero dello scafo anche al
fine di porre termine al dramma umano che la famiglia e tutta la
comunità di Lampedusa sta vivendo. (4-31563)
RISPOSTA. - Le prime notizie del mancato rientro del
motopeschereccio Ringo II sono pervenute alla Capitaneria di Porto
di Rimini alle ore 19,25 del 3 marzo 2000, vale a dire circa 21 ore
dopo il presunto momento dell’incidente.
Le
operazioni di ricerca sono scattate immediatamente, con l’impiego di
mezzi aerei e navali della Guardia Costiera, della Marina Militare,
della Guardia di Finanza e dell’Aeronautica Militare.
Le
ricerche hanno consentito di individuare, nella mattinata del 4
marzo, il relitto adagiato su un fondale alla profondità di 47
metri, a circa tredici miglia dalle coste croate e di recuperare il
cadavere di uno dei membri dell’equipaggio del Ringo II. Nei giorni
successivi sono stati recuperati anche i corpi di altri due membri
dell’equipaggio.
Nessuna difficolta` di natura burocratica ha impedito gli interventi
di ricerca, nell’ambito dei quali si sono comunque dovuti rispettare
i tempi tecnici imposti dalle procedure per la corretta e sicura
gestione dei mezzi. Sul sito del relitto sono state effettuate tre
ispezioni da parte del personale della Marina Militare, sia per
verificare l’eventuale presenza di corpi rimasti all’interno o nelle
vicinanze del relitto, sia per acquisire materiale probatorio per le
inchieste giudiziaria e amministrativa, anche mediante riprese
filmate.
Al
riguardo, sulla base degli elementi indiziari emerge con oggettiva
ragionevolezza, quale causa più attendibile dell’affondamento,
quella della collisione tra un mercantile di grandi dimensioni ed il
motopeschereccio affondato.
Il
Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Umberto Ranieri.