Da
Flamignano, frazione di Tossicia (Teramo) a m.595
s.l.m., si gode di una bellissima vista panoramica su gran
parte della Valle del Mavone, detta anche Valle Siciliana.
Tra le viuzze e gli slarghi tra le antiche case si scoprono
edifici sette-ottocenteschi, alcuni lasciati in abbandono in
balia del tempo, altri ben ristrutturati che rievocano il
fascino di quando Flamignano, vero punto di riferimento di
tutta la zona, aveva una sua autonoma Università
(Municipalità). Su due lati di uno degli edifici più
massicci, ormai decadente, ci sono ancora abbondanti tracce
dell’esistenza di un gafio, caratteristico balcone costruito
con antiche tecniche edilizie longobarde. A Flamignano, accanto ad un
fontanile fa capolino la Chiesa di S.Emidio,
restaurata negli anni Ottanta del secolo scorso e poi ancora
all’inizio di questo secolo. Ha copertura a capanna e sulla
facciata si apre un portaletto con lunetta in laterizio,
sulla cui chiave di volta c’è l’effigie della croce. Un
piccolo campanile a vela sorregge una campana. L’interno è
ad aula unica e la pala d’altare è costituita da un dipinto
datato 1630 che raffigura la Vergine Maria con il Bambino ai
cui piedi sono S.Vincenzo Ferreri e S.Emidio vescovo e
martire. A quest’ultimo, vissuto nel III secolo d.C., la
credenza popolare ha attribuito la protezione dal terremoto
del 1703 della città di Ascoli Piceno di cui è patrono. Una
credenza così radicata ed ancestrale che in basso al dipinto
è la scritta “Terra tremuit et quievit dum deprecaret
Emidius - 1630” cioè “La terra tremò e si acquietò dopo
l’intervento di Emidio – 1630”. Appena più a valle, tra i
boschi, spicca l’austero campanile della
Chiesa Parrocchiale di
S.Andrea Apostolo.
Per arrivarci da
Teramo, da cui dista circa Km.23
(vedi
mappa):
si percorre la S.S.81 in direzione di
Montorio al Vomano. Qui
giunti si gira a sinistra in direzione Tossicia e dopo
qualche chilometro si gira ancora a sinistra verso Aquilano,
Azzinano e Flamignano.