Il paesino
di Brozzi, frazione di Montorio al Vomano (Teramo) oggi non
esiste più: l’ha completamente fagocitato la vegetazione dopo
essere stato abbandonato a se stesso dai suoi abitanti oltre
venti anni fa. Da lontano, lungo i fianchi della collina,
rimangono ancora visibili solo alcune facciate di antiche case
dai finestroni vuoti e qualche muro diroccato. Più a valle sono
nate nel frattempo numerose villette e graziose abitazioni, a
formare un nuovo nucleo: Villa Brozzi. Si trova a m.402
s.l.m. in prossimità di un antico insediamento romano sul quale
sorge la bella chiesetta medievale di S.Maria a Brecciano
che un attento e solerte comitato di volenterosi cittadini si
adopra a tenere efficiente ed accogliente. Di essa si conosceva l’esistenza già
nel 1154 e si presenta oggi nelle vesti dell’ultimo restauro,
quello del 2004: ha copertura a capanna ed ingresso laterale
tramite un semplice portale con architrave piano in pietra. In
corrispondenza della parete posteriore si erge un campanile a
vela che ospita due campane. La muratura è costituita da pietre
squadrate legate da poca malta ed in una delle cornici dei
finestroni laterali è rimesso in opera, al contrario, uno
spezzone in pietra con porzioni di scritte latine. L’interno è a
navata unica, ma un grande arco a tutto sesto lungo la parete di
destra, molto simile a quello presente nella chiesa di S.Flaviano a Tavolero, lascia intuire la presenza nel passato di
un ambiente laterale aggiuntivo. Alla fine della navata non c’è
abside e nella zona presbiteriale sopraelevata di due gradini
rispetto al resto trova posto un bel ciborio del XIV secolo con
volta a crociera e con archi ad ogiva che poggiano su colonnine
ottagonali. Sui capitelli di queste è riprodotto lo stemma di
Montorio al Vomano costituito da tre monti all’italiana
sormontati da tre spighe. Al di sotto del ciborio si trova
l’altare, la cui mensa è costituita da una pietra forse
proveniente da un luogo di culto preesistente. All’interno è
rimessa in opera un architrave in marmo recante una porzione di
epigrafe latina. Vi si conserva una bella Madonna con Bambino in
legno di ulivo risalente forse al XIII secolo ed attribuita al
Maestro della Santa Caterina Gualino, straordinario intagliatore
abruzzese attivo tra il XIII ed il IX secolo. Si tratta dello
stesso autore della Madonna di Teramo,
opera policroma in legno conservata nel Duomo di Teramo.
Per
arrivarci da Teramo, da cui dista circa Km.9
(vedi
mappa): si percorre la
S.S.80 in direzione di Montorio al Vomano per circa Km.7, poi si
gira a destra seguendo l’indicazione stradale. La chiesa si
trova in una stradina laterale appena all’ingresso del paese, a
vista dalla strada principale.
Foto e testi di Francesco Mosca
(2011)
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