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Caduti

del mare

 

 

Luca Rossi su

domenica 7 marzo 2010

 

 

Il Rita Evelin ed i suoi tre membri dell'equipaggio Francesco Annibali di S. Benedetto del Tronto (Ap), Ounis Gasmi, tunisino residente ad Offida e Luigi Luchetti di Tortoreto, ma residente a Martinsicuro (Te), periti nel naufragio avvenuto il 26 ottobre 2006

(da www.sambenedettooggi.it)

 

 

 

Naufragio del Rita Evelin,

comandante a giudizio per la morte di tre marittimi

 

MARTINSICURO. E’ stato rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo Nicola Guidi, di San Benedetto, armatore e comandante del peschereccio marchigiano Rita Evelin, il cui naufragio, il 26 ottobre 2006, provocò la morte del direttore di macchina Luigi Luchetti di Martinsicuro, di Francesco Annibali di San Benedetto del Tronto e di Ounis Gasmi , tunisino residente a Offida, in provincia di Ascoli.

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Fermo, Cesare Marziali, competente in quanto la tragedia si consumò al largo della costa di Porto San Giorgio, ha accolto la richiesta del PM Mariacarla Sacco e ha chiamato in giudizio colui che è ritenuto l’unico responsabile del naufragio dell’imbarcazione, iscritta al registro navale di San Benedetto. Si dichiara soddisfatto, il legale della famiglia Luchetti, l’avvocato Silvio Venieri del Foro di Ascoli Piceno: «All’esito delle complesse indagini si è evidenziata la responsabilità del comandante e armatore. Ora si passa alla sede dibattimentale».

All’udienza era presente Ida Luchetti , figlia di Luigi. Il rinvio a giudizio arriva, dunque, dopo complesse e lunghe indagini, che ha visto impegnati numerosi consulenti.  La relazione peritale ha escluso la possibilità che il naufragio sia avvenuto a causa di una collisione con un secondo peschereccio o delle reti o cavi imbrigliate sul fondo del mare o, ancora, per le cattive condizioni del tempo. Secondo i periti il comandante Guidi «avrebbe dimostrato di non possedere una padronanza indispensabile per valutare gli elementi che concorrevano alla stabilità della sua nave, evidenziando contemporaneamente l’insufficienza delle caratteristiche di stabilità del motopesca, che potrebbero aver amplificato l’effetto della concomitanza di più cause inclinanti, di non aver valutato la situazione di gravità, intervenendo personalmente e in modo adeguato».

Il corpo di Luigi Luchetti, che era nato a Tortoreto e abitava da molti anni a Martinsicuro, e quelli degli altri marinai furono ripescati dopo essere rimasti per venti giorni ad ottanta metri di profondità, incastrati al relitto che non è stato recuperato. Nicola Guidi è l’unico superstite del naufragio dell’imbarcazione varata nel 2000, con una stazza di oltre 50 tonnellate; munito di giubbotto di salvataggio, fu tratto in salvo dal motopesca pugliese Luna Nuova. Il processo inizierà il 27 ottobre.

 

 

 

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