Naufragio del
Rita Evelin,
comandante a
giudizio per la morte di tre marittimi
MARTINSICURO. E’ stato rinviato a giudizio per omicidio colposo
plurimo Nicola Guidi, di San Benedetto, armatore e comandante del
peschereccio marchigiano Rita Evelin, il cui naufragio, il 26
ottobre 2006, provocò la morte del direttore di macchina Luigi
Luchetti di Martinsicuro, di Francesco Annibali di San Benedetto del
Tronto e di Ounis Gasmi , tunisino residente a Offida, in provincia
di Ascoli.
Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Fermo, Cesare
Marziali, competente in quanto la tragedia si consumò al largo della
costa di Porto San Giorgio, ha accolto la richiesta del PM
Mariacarla Sacco e ha chiamato in giudizio colui che è ritenuto
l’unico responsabile del naufragio dell’imbarcazione, iscritta al
registro navale di San Benedetto. Si dichiara soddisfatto, il legale
della famiglia Luchetti, l’avvocato Silvio Venieri del Foro di
Ascoli Piceno: «All’esito delle complesse indagini si è evidenziata
la responsabilità del comandante e armatore. Ora si passa alla sede
dibattimentale».
All’udienza era presente Ida Luchetti , figlia di Luigi. Il rinvio a
giudizio arriva, dunque, dopo complesse e lunghe indagini, che ha
visto impegnati numerosi consulenti. La relazione peritale ha
escluso la possibilità che il naufragio sia avvenuto a causa di una
collisione con un secondo peschereccio o delle reti o cavi
imbrigliate sul fondo del mare o, ancora, per le cattive condizioni
del tempo. Secondo i periti il comandante Guidi «avrebbe dimostrato
di non possedere una padronanza indispensabile per valutare gli
elementi che concorrevano alla stabilità della sua nave,
evidenziando contemporaneamente l’insufficienza delle
caratteristiche di stabilità del motopesca, che potrebbero aver
amplificato l’effetto della concomitanza di più cause inclinanti, di
non aver valutato la situazione di gravità, intervenendo
personalmente e in modo adeguato».
Il corpo di Luigi Luchetti, che era nato a Tortoreto e abitava da
molti anni a Martinsicuro, e quelli degli altri marinai furono
ripescati dopo essere rimasti per venti giorni ad ottanta metri di
profondità, incastrati al relitto che non è stato recuperato. Nicola
Guidi è l’unico superstite del naufragio dell’imbarcazione varata
nel 2000, con una stazza di oltre 50 tonnellate; munito di giubbotto
di salvataggio, fu tratto in salvo dal motopesca pugliese Luna
Nuova. Il processo inizierà il 27 ottobre.