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Caduti

del mare

 

 

venerdì 27 ottobre 2006

Franco Cameli su

 

 

Il Rita Evelin

 

 

 

SCHEDA TECNICA:

 

Nome: Rita Evelin

Stazza lorda: 17,20 tonnellate

Società armatrice:

Guidi Nicola Sas S. Benedetto del Tronto

Entrata in servizio: 2000

Costruita da: Cantieri Ravenna srl di Ravenna (numero di costruzione 09/99)

Propulsione: 1 elica ed 1 motore

 Potenza 101,2 KW

Verifiche periodiche: (annotazioni di sicurezza) triennali

Ultima verifica effettuata (con esito positivo): 9 agosto 2006.

Numero iscrizione: SB 498

GT : 48

HP (potenza del motore) : 137,5

KW 101,2

(da www.sambenedettooggi.it)

 

 

 

L'affondamento del "Rita Evelin"

 

SAN BENEDETTO - Giace sul fondo dell’Adriatico il Rita Evelin, il motopeschereccio inabissatosi all’alba di ieri a 21 miglia dalla costa fuori Porto San Giorgio. Tre dei quattro marinai a bordo risultano dispersi mentre il quarto, il comandante Nicola Guidi, è stato tratto in salvo un’ora dopo dal motopesca di Bisceglie, il Luna Nuova, quand’era aggrappato alla ciambella di salvataggio. Sul Rita Evelin si trovavano il quarantunenne capitano e armatore sambenedettese Nicola Guidi, il sessantenne motorista di Martinsicuro Luigi Lucchetti, il trentanovenne marinaio sambenedettese Francesco Annibali e il cinquantunenne marinaio tunisino Ojnis Gasmi, residente ad Offida con il figlio di 18 anni.

Dopo una notte di pesca, il Rita Evelin era rientrato in porto a San Benedetto per scaricare, e inviare ai mercati, il prodotto di un’intera notte e quindi aveva ripreso il largo per una nuova battuta. Le reti erano già state di nuovo calate, all’improvviso la tragedia. Dalle prime voci raccolte sembra che queste si siano incagliate in una roccia sul fondale. Il motopeschereccio ha proseguito il traino, finché ha subito un contraccolpo che ne avrebbe causato il capovolgimento. Esclusa l’eventualità di una collisione. Al momento dell’incidente, verificatosi tra le 5.30 e le 6.15, in quel tratto di mare erano in transito vari pescherecci, due navi, un cargo, a circa 10 miglia, e un’altra nave a 5 miglia.

I segni del dolore e le lacrime della disperazione solcavano le facce dei familiari dei mariani del Rita Evelin, mentre scrutavano l’imboccatura del porto in attesa del motopesca Luna Nuova, che aveva tratto in salvo il comandante. L’imbarcazione è attraccata sulla banchina Malfizia alle 10.40, assediata dai familiari, pescatori e curiosi.

Pochi attimi e da sottocoperta è apparso visibilmente frastornato il sopravvissuto, al quale si sono fatti incontro la moglie Cinzia e il fratello Zefferino. Il comandante è quindi salito su una Fiat Punto di colore blu, guidata da un militare, diretta alla locale Capitaneria di Porto. Sulla vettura hanno trovato posto anche la signora Cinzia e il comandante del Luna Nuova, Pietro Di Tullio. Alla Capitaneria Guidi ha cercato di ricostruire la vicenda, riferendo dettagli approssimativi sulla dinamica dell’incidente, per effetto dello shock di poche ore prima. Qualche protesta da parte dei congiunti che all’interrogatorio avrebbero preferito un esame medico.

Guidi è stato accompagnato al Pronto Soccorso per sottoporsi agli esami di rito. «E' in buone condizioni fisiche - ha detto la moglie Cinzia Pasquali - ma è in stato confusionale e non ancora in grado di ricostruire l’episodio. Dei suoi 41 anni ne ha passato 20 in mare. Appartiene ad un famiglia di marinai che avevano già una barca».

«Avevamo terminato la pesca - racconta il comandante del Luna Nuova, Pietro Di Tullio - e stavamo facendo rientro al porto di Giulianova, quando in lontananza abbiamo scorto una boa luminosa e udito i sibili di un fischietto. Ci siamo avvicinati vedendo che la luce era emanata da un salvagente a cui era aggrappato un uomo che fischiava per attirare l’attenzione. A meno di cento metri si era inabissato il Rita Evelin. Dopo averlo tirato sulla coperta lo abbiamo vestito con indumenti asciutti e rifocillato. Ricordava poche cose, tra cui i tre compagni di lavoro. Abbiamo avvisato la Capitaneria e messo una boa sul luogo della tragedia, a mo' di segnale».

L’assessore Settimio Capriotti è amico del marinaio Annibali «di cui ho un sentito e piacevole ricordo. Abbiamo abitato a pochi metri di distanza, in via Manara, fino all’età adulta. In questo momento sono vicino ai genitori e alla sorella».

Le ricerche dei dispersi sono proseguite per tutta la giornata di ieri con l’impiego di 20 pescherecci e sette motovedette della Guardia di Finanza, Guardia Costiera e Carabinieri. Sono stati utilizzati anche un aereo Atr della Capitaneria di Porto e un elicottero dei Vigili del Fuoco di Pescara. I sommozzatori di San Benedetto hanno scandagliato il tratto di mare dove è affondato il Rita Evelin con l’ausilio di un robot teleguidato. Si è fermato a 70 mt di profondità per scarsa visibilità. A 80 mt giace il relitto, dove potrebbero essere imprigionati i corpi dei tre marinai. Le ricerche sono state sospese nella notte e riprese nella mattinata di oggi.

 

 

               

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