Tra le
frazioni di Crognaleto (Teramo) Senarica gode senza
dubbio di una posizione privilegiata in virtù della nobiltà del
suo passato. Arroccata su uno sperone di roccia a m.625 s.l.m.
posto a strapiombo su una stretta gola del fiume Vomano, fino
alla fine del Settecento era nota anche come Poggio Ramonte o
Ramonti forse in ossequio ad un antico signore del luogo. Antico
feudo di diritto longobardo, la sua storia si mescola con la
leggenda in quanto la tradizione vuole, benchè non suffragata da
prove e documenti incontrovertibili, che la regina Giovanna I
d’Angiò (1326-1382) il 12 giugno 1356 concedesse a Senarica il
beneficio della nomina a repubblica indipendente per
ringraziamento alla fedeltà dimostrata con la resistenza opposta
nel 1343 alle truppe di Ambrogio Visconti e del Conte di Landau.
In virtù di tale privilegio divenne anche alleata della
Repubblica di Venezia, diventandone addirittura “serenissima
sorella”, intrattenendo con essa rapporti diplomatici e
militari, tanto che l’autorità più importante del paese aveva
l’appellativo pomposo di “Doge”.
Il suo
stemma era costituito da un leone (che ricorda quello di S.Marco,
ma non è alato) che artiglia un serpente, probabilmente con
riferimento al biscione dei Visconti.
Le labili
tracce di questa vicenda terminano alla fine del Settecento, ma
tra le viuzze e le antiche costruzioni ancora oggi sugli
architravi e sulle case sono visibili testimonianze fornite da
epigrafi, simboli religiosi, stemmi e monogrammi (IHS) di
S.Bernardino. In particolare, su una casa si legge “Casa
franca – balre innaterno”, che comunemente viene
interpretata come “Casa libera da tasse – da valere in
eterno”.
Al di
sotto di un balcone moderno si intravedono i resti di un antico
balcone in legno, il gafio, caratteristico perché
costruito con tecniche edilizie longobarde. In uno spiazzo ai
piedi del borgo sorge oggi la Chiesa dei SS.Proto e Giacinto,
che ha sostituito l’antica chiesa trecentesca dedicata a S.Proto.
Restaurata nel 1998, ha copertura a capanna e sulla facciata in
pietra a vista, oltre al semplice portale con architrave piano,
si aprono due bifore poste lateralmente al portale ed un
finestrone rotondo. Dalla parete posteriore si erge un campanile
a vela per due campane, una delle quali molto più piccola
dell’altra. L’interno è a navata unica e la copertura è con
travature in legno a vista. Il presbiterio è sopraelevato di un
gradino rispetto al resto.In uno spiazzo ai piedi del borgo sorge oggi la
Chiesa dei SS.Proto e Giacinto, che ha sostituito l’antica
chiesa trecentesca dedicata a S.Proto. Restaurata nel 1998, ha
copertura a capanna e sulla facciata in pietra a vista, oltre al
semplice portale con architrave piano, si aprono due bifore
poste lateralmente al portale ed un finestrone rotondo. Dalla
parete posteriore si erge un campanile a vela per due campane,
una delle quali molto più piccola dell’altra. L’interno è a
navata unica e la copertura è con travature in legno a vista. Il
presbiterio è sopraelevato di un gradino rispetto al resto.
Per
arrivarci da Teramo, da cui dista
circa Km. 30 (vedi
mappa): si percorre la S.S.80 in direzione di
Montorio al Vomano fino ad
incontrare sulla strada l’indicazione di girare a destra per
Senarica.




Foto e testi di Francesco Mosca
(2011)
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