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Caduti

del mare

 
 

 

20 ottobre 2009

 

Naufragio Diana Madre. L'altro superstite conferma: ci hanno danneggiato

GIULIANOVA. Continuano le indagini avviate dalla capitaneria di porto di Giulianova per ricostruire il naufragio del motopeschereccio “Diana Madre”, avvenuto lunedì scorso a Giulianova.

Ieri gli ufficiali della capitaneria hanno ascoltato Stefano Marchegiani, 37 anni, fratello del comandante del natante Marco Marchegiani, 39 anni, entrambi di Grottammare. Entrambi sono riusciti a salvarsi, mentre il terzo marittimo dell’equipaggio Maurizio Fagone, 43 anni, è ancora disperso.

Il giorno dell’affondamento Stefano Marchegiani, aggrappato ad una provvidenziale cassetta di polistirolo, fu portato dalla forte corrente del mare fino all’altezza del Lido Serenella e tratto in salvo dai soccorritori. Nella deposizione di ieri, ha confermato praticamente tutte le circostanze già evidenziate dal fratello Marco. In sostanza, sarebbe stata ribadita la versione secondo cui il peschereccio Tornado, della flottiglia di Giulianova, avrebbe operato una manovra tale da rendere difficoltoso l’accesso al porto da parte della barca successivamente affondata.

Le indagini della capitaneria sono già finite in procura, che potrebbe nominare un perito dopo quelli preannunciati dal comandante del “Diana Madre”. Si prevedono tempi lunghissimi e valanghe di carte prima di arrivare ad una ricostruzione plausibile.

Intanto, sul fronte delle ricerche di Maurizio Fagone non ci sono novità. Sono due giorni che tutto è fermo a causa delle cattive condizioni del mare. L’ultima perlustrazione c’è stata sabato con impiego massiccio di mezzi e uomini. Il tenente di vascello Giuseppe Barretta , comandante della Capitaneria di Porto di Giulianova che coordina le operazioni, ha detto: «Per ora siamo fermi. Il tempo dovrebbe migliorare tra oggi e domani. Se sutto sarà ok riprenderemo le ricerche privilegiando gli anfratti del molo sud di Giulianova e le scogliere di Cologna e Roseto». (al.al.)

 

 


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