GIULIANOVA. Continuano le indagini
avviate dalla capitaneria di porto di Giulianova per ricostruire il
naufragio del motopeschereccio “Diana Madre”, avvenuto lunedì scorso
a Giulianova.
Ieri gli ufficiali della capitaneria
hanno ascoltato Stefano Marchegiani, 37 anni, fratello del
comandante del natante Marco Marchegiani, 39 anni, entrambi di
Grottammare. Entrambi sono riusciti a salvarsi, mentre il terzo
marittimo dell’equipaggio Maurizio Fagone, 43 anni, è ancora
disperso.
Il giorno dell’affondamento Stefano
Marchegiani, aggrappato ad una provvidenziale cassetta di
polistirolo, fu portato dalla forte corrente del mare fino
all’altezza del Lido Serenella e tratto in salvo dai soccorritori.
Nella deposizione di ieri, ha confermato praticamente tutte le
circostanze già evidenziate dal fratello Marco. In sostanza, sarebbe
stata ribadita la versione secondo cui il peschereccio Tornado,
della flottiglia di Giulianova, avrebbe operato una manovra tale da
rendere difficoltoso l’accesso al porto da parte della barca
successivamente affondata.
Le indagini della capitaneria sono
già finite in procura, che potrebbe nominare un perito dopo quelli
preannunciati dal comandante del “Diana Madre”. Si prevedono tempi
lunghissimi e valanghe di carte prima di arrivare ad una
ricostruzione plausibile.
Intanto, sul fronte delle ricerche di
Maurizio Fagone non ci sono novità. Sono due giorni che tutto è
fermo a causa delle cattive condizioni del mare. L’ultima
perlustrazione c’è stata sabato con impiego massiccio di mezzi e
uomini. Il tenente di vascello Giuseppe Barretta , comandante della
Capitaneria di Porto di Giulianova che coordina le operazioni, ha
detto: «Per ora siamo fermi. Il tempo dovrebbe migliorare tra oggi e
domani. Se sutto sarà ok riprenderemo le ricerche privilegiando gli
anfratti del molo sud di Giulianova e le scogliere di Cologna e
Roseto». (al.al.)