GIULIANOVA. Esattamente dopo otto
giorni, nel primo pomeriggio di sole ed acque calme, il mare ha
restituito il corpo di Maurizio Fagone, marittimo 44enne di San
Benedetto del Tronto. Era considerato disperso dopo il naufragio del
motopeschereccio “Diana Madre”, avvenuto il 12 ottobre nei pressi
del porto di Giulianova. Due passanti occasionali, un uomo e una
donna provenienti da direzioni opposte, hanno trovato il cadavere
riverso sulla battigia dell’arenile antistante il camping Lido
d’Abruzzo di Roseto: quattro chilometri dal luogo della sciagura. I
passanti hanno dato l’allarme al 112 che ha prontamente interessato
la compagnia carabinieri di Giulianova e, quindi, la stazione di
Roseto, competente per territorio.
Oltre ai militari dell’Arma, sul
posto è accorso subito il comandante del porto di Giulianova,
Giuseppe Barretta, che da giorni coordina le operazioni di ricerca.
Presente anche la C.R.I. con Valentino Ferrante e Claudio Lamolinara.
Sono stati immediatamente avvertiti i
familiari e il primo a giungere sul luogo del ritrovamento è stato
il fratello maggiore di Maurizio Fagone. Ricevuto il nulla osta dal
magistrato di turno, la salma è stata trasportata e composta
nell’obitorio dell’ospedale di Giulianova. Intanto la madre del
defunto è stata tenuta opportunamente lontana dal luogo del
ritrovamento ed assistita, presso la sede della Croce Rossa
giuliese, dagli esperti della squadra emergenza psicologica. (al.al.)