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La chiesa di
Santa Rufina si trova nella frazione Cesano del Comune
di
Valle Castellana (Teramo).
E’ vicina ad un piccolo cimitero lungo la strada che collega la
S.P. 49 a San Vito e si erge poderosa tra i campi, lontana da
centri abitati, insieme al suo campanile ed ad altri edifici. La
struttura risale al XII – XIII secolo ed ha subìto certamente
interventi di ristrutturazione, anche a seguito di danni
conseguenti ad un terremoto. Ha linee architettoniche semplici
ed è costituita da un’unica aula rettangolare con abside finale.
In due nicchie sulle pareti sono poste le statue di S. Gabriele
dell'Addolorata e di S. Antonio Abate. Nella zona presbiteriale,
costituita dalla costruzione originaria e separata dal resto da
un grande arco a sesto acuto, quella di Santa Rufina e quella
della Madonna. Si ipotizza che il campanile fosse
preesistente e che sia stato realizzato utilizzando un’antica torre
di avvistamento posta a difesa, come quella di
San Vito, degli
estesi territori della
Diocesi di Farfa.
Sull’architrave di una finestra compare la data del 1743
unitamente al monogramma dell’Ordine dei Gesuiti, le lettere IHS
sulla cui H si innesta la croce, e questa è molto probabilmente
la data in cui fu effettuata una importante ristrutturazione,
con l'aggiunta del corpo di fabbrica posteriore che oggi
costituisce la navata.
Dal 1958 una targa apposta sul muro
di uno degli edifici ricorda quando, il 3 ottobre del 1943, otto
giovani partigiani evitarono la morte in questo luogo per mano dei tedeschi
grazie al fortunoso verificarsi di un forte terremoto. A causa
dei conseguenti danni la chiesa è stata inutilizzata per lungo
tempo e, ristrutturata, è stata di nuovo aperta al culto
dal Vescovo della
Diocesi di Ascoli Piceno Marcello Morgante
il 19 novembre 1967.
Per arrivarci da
Teramo
(vedi mappa),
da cui dista circa km.44: si arriva a Valle Castellana percorrendo prima la
S.P. 48 di Bosco Martese e poi la S.P. 49 e da lì si prosegue
verso
Ascoli Piceno; dopo circa 10 Km. si gira a destra per
San
Vito ed altre località, e dopo altri 2 Km. si incontra il
complesso religioso lungo la strada.
Foto e testi di Francesco Mosca
(2009)
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Il 3 ottobre 1943, mentre su
queste montagne infuriava l’attacco sferrato dai tedeschi contro
i partigiani della pace, fui scoperto e circondato con altri
sette giovani e sarei certamente caduto sotto il fuoco delle
armi automatiche avversarie, se l’invocazione di soccorso che,
in quel frangente, intensa si levò dal mio cuore non fosse stata
maternamente raccolta dalla Vergine Santa Onnipotente Regina del
Cielo. E proprio quando la mia vita e quella dei miei amici
stava per essere troncata, un terremoto di straordinaria
violenza scosse così fortemente la terra, che grossi macigni
rotolarono, e s’ingenerò un tal panico nei soldati tedeschi che,
abbandonata ogni cosa, fuggirono precipitosamente a valle.
Memore e devotamente grato, ho
voluto che del fatto prodigioso restasse il ricordo in questo
luogo dove proprio in quel 3 ottobre celebravasi la festa del S.
Rosario.
Cesano, 3 ottobre 1958
Luigi Ambrosi – Avvocato in Ascoli
Piceno
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