La Chiesa della Madonna della Sgrima si trova a m.812
s.l.m. in località Schiaviano, che è una frazione di
Montorio al Vomano (Teramo).
Si adagia sul Colle della Sgrima, da cui il nome, lungo
l’antica via della transumanza. Si tratta di uno storico luogo
di culto mariano, il Santuario della Madonna delle Lagrime, di
cui si ha traccia sin dal 1324, anche se l’edificio che oggi
vediamo è quello ristrutturato nel XVI secolo. Si presenta con
tetto a capanna e
campanile a vela, dove trovano posto ben tre campane, di cui
due uguali ed una molto più piccola che sormonta le altre due. L’interno
ha
sorprendentemente struttura ad aula doppia, ciascuna con un altare,
entrambe prive di
abside, separate da due grandi archi sorretti da un
pilastro; quella di sinistra è stata probabilmente aggiunta alla
prima in occasione del restauro cinquecentesco. Il piccolo
affresco raffigurante Cristo in Croce che si trova al di sopra
dell’altare potrebbe essere dello stesso periodo. Un grande
affresco, di qualità più modesta, raffigurante una Madonna con
Bambino tra i Santi
Pietro,
Sebastiano,
Rocco e
Paolo, riempie l’intera parete dietro all’altare della
navata sinistra; altri dipinti ed effigi, oltre a due statue
raffiguranti la Madonna, una delle quali realizzata nel 1971 in
legno di Ortisei (Bz), arricchiscono il pur piccolo ambiente.
Sopra le due porte di ingresso sono incastonati due mattoni che
recano le date 1569 e 1970, corrispondenti ai due più importanti
restauri subiti dal luogo di culto. Una leggenda avvolge la
chiesetta: sarebbe arrivata da
Fano Adriano (Teramo) tanti secoli fa, improvvisamente,
trasportata lì dalla Vergine Maria con un miracolo analogo a
quello della traslazione della
Santa Casa da Nazareth al
Santuario di Loreto. Nel centro abitato di Schiaviano
troviamo la piccola Chiesa di
S.Martino.
Per arrivarci da
Teramo (vedi
mappa), da
cui dista circa km.20: si prende la S.S. 80 in direzione
L’Aquila fino a Montorio al Vomano; qui si gira a destra
verso S.Giorgio e dopo circa 7 Km. si incontra il cartello
indicatore della Chiesetta, lievemente internata dalla strada.
Foto e testi di Francesco Mosca
(2009)
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