Atri
(Teramo) si trova a m.444 s.l.m. in una splendida zona collinare segnata dal
fenomeno di erosione del terreno che dà luogo ai caratteristici “calanchi”. Fu
Colonia romana fin dal 256 a.C. e Signoria degli Acquaviva dal XIV al XVIII
secolo. In pieno centro storico, adiacente al Palazzo Acquaviva oggi adibito a
Municipio, è la Chiesa di S.Liberatore. Rimasta Cappella degli Acquaviva
fino al 1760, anno che segnò la fine del Ducato, seguì varie vicissitudini anche
di degrado, fino al 1917, quando il Comune la acquistò insieme all’intero
Palazzo e la restaurò. Essendo giunta intanto la fine della Prima Guerra
Mondiale, venne adibita a Sacrario dei Caduti di Atri e riaperta al culto nel
1922. La chiesa si presenta con facciata in laterizio con terminazione a
timpano. Su di essa si apre un portale ad architrave piano con arco a tutto
sesto che ne delimita la lunetta e, più sopra una finestra rotonda incorniciata
in laterizio. Tra il portale ed il rosone campeggia la scritta “In Deo vivunt
pro Patria mortui” (I morti per la Patria vivranno in Dio). Sul lato posteriore
destro è un piccolo campanile a vela per due campane innalzato nel restauro
settecentesco. L’interno è ad aula unica con soffitto di capriate a vista. Sulle
pareti alcune lapidi ricordano i nomi dei soldati atriani caduti in guerra,
mentre dietro l’altare è una grande vetrata policroma raffigurante la
Crocefissione, opera realizzata nel 1933 dal maestro vetraio atriano Alfredo
Ferzetti (1895-1980).
Altre chiese della città sono:
S.Maria Assunta
(Cattedrale), S.Chiara d’Assisi,
S.Agostino, Santa Croce,
Santo Spirito,
S.Francesco, S.Gabriele dell’Addolorata,,
S.Giovanni Battista,
S.Nicola, S.Maria
delle Grazie detta “della Cona”, S.Reparata,
SS.Trinità.
Per raggiungerla da Teramo, da
cui dista circa Km.39 (vedi
mappa): si percorre la superstrada in direzione
dell’Aquila fino all’uscita di Val Vomano. Da qui si prosegue sulla SS150 in
direzione di Roseto degli Abruzzi fino al
Bivio Fontanelle. Da qui si procede
sulla SP553 fino ad Atri.