Vallenquina,
che alcuni dicono anticamente si chiamasse
Vallonchina, altri Valle Equina, è una
frazione di
Valle Castellana (Teramo)
a m.869 s.l.m. (I.G.M.) e si trova lungo la strada che per secoli ha
consentito l’accesso al piceno ed alla
Val Vibrata da Roma. Una strada di comunicazione
importantissima, presidiata fin dal XII secolo e per molto tempo
dal
Castel Manfrino, la fortificazione voluta da Manfredi di
Svevia, di cui oggi sono visibili solo pochi ruderi, nei pressi
di Macchia da Sole, a vista del borgo di
Piano Maggiore. Il borgo è riconoscibile anche da grande
distanza, per via della presenza di una costruzione
assolutamente particolare che è il Castello Bonifaci. L’edificio
ha una torre quadrata con merlature e fu fatto costruire in
stile neogotico agli inizi del 1900 dallo studioso Vincenzo
Bonifaci (1864-1943), forse sui resti di un’antica torre.
Vincenzo Bonifaci, personalità di spicco a cavallo di due
secoli, fu avvocato e poi notaio in
Bellante, fu professore di economia politica all’Istituto
Tecnico di Teramo e scrisse saggi sui filosofi
Giordano Bruno e
Fausto Socini. Oggi la costruzione è di proprietà della
famiglia Angelini.
Sull'architrave di una porta posta sotto la volta che dà accesso
al cortile retrostante è incisa la data del 1856. Sotto la
stessa volta di accesso fa bella mostra di sè lo stemma
araldico dei Bonifaci, recante l’aquila ghibellina, che richiama quello
degli
Svevi di
Manfredi, Re di Sicilia. Si presenta come un piccolo
agglomerato di case ben ristrutturate disposte lungo l’unica
breve strada in modo ordinato, per le cui costruzioni è stata
usata quasi esclusivamente la pietra arenaria. In fondo alla via
si trova il “castelletto”, nel cortile posteriore del quale si
trova una chiesetta oggi in ristrutturazione, risalente
probabilmente alla dominazione spagnola di
Carlo V d’Asburgo (1500-1558). E’ la
Chiesa di San Nicola di Bari, a
facciata quadrata con tetto a capanna sorretto da capriate in
legno; l’interno è ad aula unica priva di abside, con l’altare
leggermente rialzato. Un piccolo campanile è incastonato nella
facciata principale e reca una sola campana. Conosciuta già in
età medievale, si pensa che il nucleo originario di Vallenquina
fosse sulla collina di fronte, verso est, dove gli agricoltori
locali hanno rinvenuto parecchi residui di coppi e laterizi.
Intorno al 1600 si sa che aveva ben due chiese, quella di S.
Nicola e quella di S. Bartolomeo, il che lascia immaginare la
presenza a quell’epoca di un nutrito numero di abitanti; nel
1804 contava solo 67 abitanti.
Per arrivarci da
Teramo
(vedi
mappa): si
prende la S.S. 81 (Teramo –
Ascoli) e dopo circa 16 km. si svolta a sinistra verso
Macchia da Sole; oltrepassato questo paese si prosegue verso
Leofara e poi verso
Valle Castellana. Circa 5 Km.
dopo Leofara si incontra la segnalazione per Vallenquina e si
gira a destra su una breve strada brecciata.
Foto e testi di Francesco Mosca
(2009)
Rilevazione I.G.M. di
Ferdinando Castellani
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