Su una rupe posta a m.1187 s.l.m. al di sopra del centro abitato
di Crognaleto sorge la Chiesa di Santa Maria della
Tibia o Madonna della Tibia. La tradizione popolare
vuole che un facoltoso commerciante di bestiame, tale Bernardo
Paolini da Amatrice (Rieti), volle la sua edificazione per
grazia ricevuta, giacchè, precipitato in un burrone mentre
transitava in quei pressi e disperando di salvarsi, riscontrò di
essersi solo fratturato una tibia e tornò a casa. La chiesa
venne eretta nel 1617 e successivamente venne costruita anche
una piccola taverna per il ristoro dei pellegrini, poi ampliata;
entrambe le costruzioni oggi si presentano ben restaurate. Altri
sostengono che il riferimento alla tibia fosse per via della
fatica nelle gambe nel percorrere l’impervio sentiero per
arrivare nella radura dov’è la chiesa, mentre alcuni storici
fanno notare che già in un documento del 1130 si fa riferimento
a quella località con il nominativo di Tibbla. La chiesa,
con copertura a capanna, ha la facciata con coronamento
orizzontale da cui si alza un campanile a vela che sorregge due
campane di differenti grandezze. Sulla più grande di esse, fusa
nel 1756 da Ambrosio D. Ettore di Spoltore, è scritto “A
fulgure et tempestate libera nos Domine” (Liberaci o Signore
dal fulmine e dalla tempesta). Ai lati del semplice portale
incorniciato in pietra si aprono due piccole finestre
rettangolari e al di sopra dell’architrave piano c’è una
finestra rotonda, anch’essa incorniciata in pietra. Appena sopra
di essa in un cartiglio su travertino si legge “Flecte genu
timeq(ue) Matrem venerare viator melius intactus dirigat illa
tuos ped(es) d(ominus) Ber(nardinus) Paulinu(s) erecta A.D.
1617” (Inginocchiati e venera la Madonna, o viaggiatore,
affinchè Ella guidi i tuoi piedi fuori dai pericoli. Eretta da
Bernardino Paolini nell’anno del Signore 1617). A sinistra della
chiesa è affiancata un’abitazione, fino a qualche decennio fa
abitata da una famiglia di Crognaleto, oggi tornata al primitivo
uso di ristoro di pellegrini. L’interno è ad aula unica e nella
zona presbiteriale, sopraelevata di un gradino, trova posto un
altare barocco in legno di fine Seicento dipinto dorato. Al suo
centro è collocata una statua lignea di Madonna con Bambino. Il
recente restauro della chiesa è stato magistralmente curato
dallo storico d’arte Francesco Tentarelli di
Giulianova. Dal 1619 per concessione del Vescovo di Teramo
G.B.Visconti, e dal 2006 anche per decreto dalla Penitenziaria
Apostolica, è accordata un’indulgenza di cento giorni (vedi
documenti) ogni anno per ogni visita effettuata alla chiesa
nel giorno del 9 agosto. E' una delle "Sette
Madonne Sorelle" della tradizione popolare rurale.
Per arrivarci da
Teramo, da cui dista circa Km. 40 (vedi
mappa): si percorre la S.S.80 in direzione di
Montorio al Vomano fino ad arrivare ad Aprati. Qui si gira a
destra in direzione di Crognaleto e si poi seguono le
indicazioni stradali. Giunti a Crognaleto, si arriva fino al
piccolo Cimitero, da cui parte uno dei due sentieri che
conducono alla chiesa.
Foto e testi di Francesco Mosca
(2011)
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