La Chiesetta di San Domenico nella proprietà Trifoni
Ubicazione :
Giulianova - Via Campocelletti
Anno di costruzione : 1873
La
Chiesetta di San Domenico
nelle campagne di proprietà della famiglia Trifoni si
trova nella zona interna di Colleranesco, in Via Campocelletti. La si trova lungo una polverosa stradina
interpoderale, a ridosso dell’antica villa abitata oggi
dai fratelli Romolo e Domenico Trifoni che fu un tempo
una delle due bigattiere Trifoni. La Cappella fu
costruita intorno al 1870 da Domenico Trifoni, bisnonno
degli attuali Trifoni, per volere della sua seconda
moglie, Teresa De Berardinis di Nereto, e fu intitolata
a San Domenico. Acquisì anche una certa importanza
all’epoca, tanto da essere stata meta di Visita
Pastorale da parte del Vescovo di Teramo ed Atri Mons.
Alessandro Zanecchia almeno in due occasioni, nel 1904 e
nel 1909. Veniva utilizzata dalla famiglia
frequentemente e negli anni 50 e 60 del secolo scorso,
per il fatto di non essere all’interno del perimetro
della villa, era aperta, durante i riti liturgici, anche
a chi abitava nei pressi. Utilizzata poi sempre più
sporadicamente, vi si è celebrata la S. Messa per
l’ultima volta nel 1973, in occasione di un grave lutto
famigliare.
Oggi, non
più in uso, si presenta ancora ben conservata, sebbene
il tempo abbia lasciato segni indelebili, nel suo stile
semplice: ha la facciata a capanna con mattoni rossi a
vista, mentre le colonne d’angolo e le finiture sono di
mattone naturale. Le altre pareti sono invece intonacate
e per larghe parti dipinte di bianco, lasciando
intravedere i diversi tipi di materiale impiegati per la
loro costruzione, dalla pietra ai mattoni di diversi
colori e grandezze. Sulla parete posteriore si erge un
piccolo campanile a vela dove trova posto una campana.
L’interno è ad aula unica che si conclude con una piccola
abside in cui trova posto l’altare; dietro questo un
crocefisso in legno con i simboli della crocefissione.
Nell’aula trovano posto oggi poche povere cose e
dirimpetto all’altare, sul parapetto di un piccolo
soppalco in legno che sovrasta la porta d’ingresso,
campeggia ancora un’immagine di San Gabriele
dell’Addolorata.
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