GIULIANOVA. C'era tanta gente al funerale di Giorgio Serafini, il
marinaio di Giulianova ritrovato domenica sera dopo quasi quattro
mesi dall'inabissamento del motopeschereccio "Freccia Nera". Ieri
pomeriggio il duomo di San Flaviano era stracolmo di gente. I volti
dei familiari di Giorgio erano distrutti. Erano mesi che aspettavano
il ritrovamento del corpo del loro amato Giorgio. Un corpo sul quale
piangere e al quale dare una sepoltura vicino a quello del padre
Lorenzo, morto anche lui quel maledetto 8 maggio a dodici miglia
dalla costa di Giulianova. La messa funebre è stata celebrata da
don Domenico Panetta.
Toccante e realista l'omelia di don Domenico che ha ricordato
Giorgio come un uomo amato da tutti, sia dai suoi familiari sia dai
tanti amici che ieri sono intervenuti a dargli l'estremo saluto.
Alla messa funebre hanno partecipato anche alcuni esponenti
dell'Amministrazione comunale, come il sindaco di Giulianova
Giancarlo Cameli e il vice-sindaco, Pierangelo Guidobaldi. Presenti
anche Walter Graziani, membro della Direzione generale Pesca e Acqua
del Ministero delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali e
Vincenzo Staffilano, responsabile della Castrum Pesca di Giulianova.
Al termine della celebrazione religiosa, il feretro è stato
trasportato a spalla da alcuni amici e parenti. Un gruppo di ragazzi
del Circolo pattinaggio Castrum di Giulianova si sono messi a capo
del corteo funebre e hanno accompagnato la bara dell'uomo fino al
cimitero di Giulianova. E’ lì che Giorgio è stato sepolto. Vicino
al corpo del padre, vittima anche lui di quel maledetto
inabissamento del motopeschereccio “Freccia Nera", di loro
proprietà, avvenuto 1'8 maggio scorso. Il mare, però, restituì il
corpo di Lorenzo il pomeriggio dopo l'incidente. Per il corpo di
Giorgio, invece, la moglie e i suoi due figli, insieme a tutti gli
altri amici e familiari, hanno atteso quasi quattro interminabili
mesi.
Subito dopo il ritrovamento c'è stata qualche perplessità nel
riconoscere Giorgio nel corpo di quell'uomo. A causa della
lunga permanenza in acqua, la vittima era irriconoscibile. E' stata
la protesi dentaria a dare la certezza che il corpo dell'uomo
trovato a nove miglia di distanza dalla costa di Roseto fosse
proprio quello di Giorgio Serafini. Un luogo nemmeno tanto distante
dal punto dell'inabissamento. Giorgio, infatti, è stato ritrovato a
circa tre miglia ad occidente dal punto dell'affondamento del
motopeschereccio. Si ipotizza che il corpo sia rimasto incagliato.